domenica 4 marzo 2018

I sofisti e la nascita della paidèia

Il termine sofista, che significa "colui che sa usare il potere" indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. I sofisti insegnano l'aretè politica, cioè la tecnica con cui un uomo può sostenere le proprie tesi in pubblico. Questa virtù consiste nell'arte del linguaggio.
Le tecniche insegnate dai sofisti sono due:

  • la dialettica: consiste in un dialogo tra due o più interlocutori, nel quale ognuno cerca di sostenere le proprie tesi cercando di contestare quelle dell'avversario;
  • la retorica: consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto pubblico.
L'aretè agonale consiste in un confronto tra diverse parti. I sofisti insieme alla dialettica e alla retorica pongono il possesso di un sapere enciclopedico. Dunque anche la poesia, il mito e le scienze. di conseguenza si parla delle basi della paidèia greca, un insegnamento il cui obiettivo è la cultura generale.
I maggiori rappresentati dei sofisti ritengono che non ci sia una verità assoluta:

  • Protagora di Abdera dice: "L'uomo è la misura di tutte le cose di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono" il che significa che sono gli uomini a decidere la verità;
  • Gorgia da Lentini dice: "Nulla è; seppure qualcosa è, non è conoscibile; seppure è conoscibile, non è comunicabile"ciò significa che tutto sta nelle capacità di persuasione e che l'unica realtà è il linguaggio.
A causa di queste parole i sofisti sono stati accusati di scetticismo e di nichilismo, perché hanno affermato che non è possibile conoscere nulla con certezza e perché hanno affermato che non esistono verità assolute.

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Protagora di Abdera

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Gorgia de Lentini


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