Clemente Alessandrino dirige il Didaskaleion, e ha scritto due opere, il Protrettico e il Pedagogo. In questi testi tratta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con intento apologetico ( difesa e affermazione della religione cristiana).
Clemente ha individuato nei filosofi antichi una scintilla divina che gli ha portati ad ammettere l'esistenza di un unico Dio.
Cristo è inteso come verità e vero maestro: logos pedagogo " ragione che guida i fanciulli" e logos maestro "ragione che insegna la verità". Il cristianesimo diventa una nuova paidéia .
Il successore di Clemente è Origene, che prosegue il tentativo di conciliazione tra cristianesimo e filosofia. Secondo lui, il messaggio divino si pone come educatore dell'umanità.
Lo scopo dell' educazione cristiana è quello di favorire il ritorno a Dio. Secondo Origene le anime presenti all'inizio dei tempi si sono allontanate liberamente da Dio, chi in misura maggiore (i demoni), chi in misura minore (gli angeli), chi intermedia ( le anime umane). Solo l'anima dell'uomo che si è incarnato in Cristo, è rimasta unita al verbo divino, identificandosi con lui, perciò rappresenta il principio dominante della redenzione.
L'attività di Origene è stata importante anche per l'interpretazione e la diffusione della bibbia.
Giovanni Crisostomo vescovo di Costantinopoli, considera, nell'opera "Della vuota gloria e dell'educazione dei figli" la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana rispetto agli studi umanistico-letterari. Secondo Crisostomo, il figlio maschio va educato in modo tale che sviluppi la bontà invece che il desiderio di ricchezza. Le femmine invece, vanno educate dalle madri, alla modestia, alla pietà e ad essere buone casalinghe.
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