sabato 26 maggio 2018

L'Europa e la cultura araba

Il mondo mussulmano manifesta una grande vitalità culturale e si rivela più progredito culturalmente ed economicamente dell'Occidente latino.
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Averroè
I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Aristotele. Nel tardo medioevo torneranno in Occidente con i commenti di autori islamici come Avicenna e Averroè.
Scienziati islamici hanno compiuto pregressi in campi come alchimia, medicina, fisica e astronomia. Hanno contribuito anche in ambito matematico.
L'algebra deve il suo nome al titolo del libro di al-Khuvaritzmi.
Nella città di Baghdad e Bassora si sviluppa la letteratura araba che ha intenti pedagogici. La prima opera scritta in arabo, oltre al Corano, è il libro di Kalika e Dimma di Ibn al-Mukaffa.
Un'altra opera con origini indiane è Le Mille e una notte, che è una raccolta di novelle.
Anche la storia della regina Sherazade è di origine indiana, salva la propria vita raccontando una serie di novelle.
Queste opere testimoniano come non solo la cultura araba dialoghi con quella dei territori occupati, ma come essa funzioni come cerniera tra cultura occidentale e culture orientali.
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al-Khuvaritzmi

La scuola nell'Islam



L'educazione islamica si basa sia sul Corano che sulla Sunna, un testo che riporta le parole e le azioni di Maometto.
Il credente ha il dovere di istruirsi e di istruire e l'istruzione si articola in tre livelli:
  • Istruzione primaria: scuole elementari. In questa scuola si cura l'educazione dei maschi, all'inizio nelle moschee finché non vengono creati locali appositi. Questa istruzione è basata sulla memorizzazione del Corano, perciò è molto importante la mnemotecnica ed è anche fondamentale la conoscenza della lingua araba, in quanto il libro sacro è stato redatto in arabo. In queste scuole viene insegnata la grammatica, il calcolo e vengono insegnate ai bambini le tradizioni;
  • Istruzione secondaria: i ragazzi, dai quattordici anni, acquisiscono le abilità manuali e competenze specifiche per professioni future in ambito della letteratura, predicazione, medicina, geometria, commercio...;
  • Istruzione superiore: riservata ai maschi che appartengono ai ceti più alti. All'inizio viene impartita nelle moschee, poi nella madrasa (la prima venne fondata a Baghdad), un collegio. Le discipline fondamentali sono la teologia e la scienza coranica, ma anche la filologia, metrica, retorica e logica. E' importante conoscere le tradizioni e il calendario liturgico. Agli studenti viene impartita anche la conoscenza del sufismo, una corrente ascetica.Gli studenti imparano anche l'architettura e la calligrafia. In futuro vengono anche insegnate la matematica e la filosofia e storia, politica, etica, musica, medicina, chimica e astronomia.Risultati immagini per immagini madrasa

giovedì 24 maggio 2018

L'educazione nell'islam

Il Corano è un codice religioso, giuridico, morale e sociale, è anche un codice generale dell'educazione che riguarda sia gli adulti che i bambini. 
I divieti e gli obblighi del Corano sono destinati ai bambini maturi e responsabile o all'adulto responsabile del bambino. Alla comunità spetta l'educazione e la correzione dei comportamenti dei giovani per renderli conformi alle prescrizioni.
L'Islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano: corpo, ragione, spirito, istinti e sentimenti. È un'educazione armoniosa come preparazione alla vita nell'aldilà.
Il bambino impara dall'inizio che c'è una vita dopo la morte e che in base alla vita che ha condotto sulla terra riceverà un premio o una punizione.L'educazione è caratterizzata da un'impronta religiosa: si deve trasmettere due valori fondamentali, la fede e la conoscenza.

mercoledì 23 maggio 2018

Maometto e l'islam

La nascita dell'islam si deve al profeta Muhammad, che avrebbe ricevuto la rivelazione di Dio, Allah. Il contenuto di queste rivelazioni costituisce il Corano, il testo sacro della religione islamica.
Il Corano all'inizio vuole continuare e perfezionamento della Bibbia. Maometto ritiene di essere l'ultimo profeta e ritengono che Gesù sia anch'egli un profeta.
Maometto, che non sa leggere e scrivere, trasmette oralmente il contenuto del Corano, i cui versetti vengono recitati a memoria per poi essere trascritti successivamente. Tramite questa forma di trascrizione determina varie versioni del Corano, ,ma il califfo Uthman lo fa trascrivere nel 652, in un testo costituito da 114 sure.
Il Corano contiene precetti che riguardano tutti gli aspetti della società islamica, soprattutto fissa dei 5 principi fondamentali per la religione, chiamati 5 pilastri dell'islam:
  • la testimonianza di fede: "Non c'è altra divinità fuorché Dio e Muhammad è il suo Profeta";
  • le cinque preghiere quotidiane: pronunciate al mattino, a mezzogiorno, a metà pomeriggio, al tramonto e a un'ora e mezza dopo il tramonto;
  • il pagamento dell'imposta cronica: il credente musulmano deve versare il 2,5% di ciò che possiede;
  • il pellegrinaggio alla Sacra Casa, ovvero a La Mecca: ogni musulmano deve andare a La Mecca almeno una volta nella vita;
  • il digiuno del mese di Ramadan: esso impone il digiuno a tutti gli adulti in buona salute, tutti i giorni dall'alba fino al tramonto, nel mese lunare di Ramadan.  

Il mondo ararbo preislamico: la tradizione orale

Anche la civiltà araba è caratterizzata dallo stretto rapporto con la religione. La civiltà araba si trova nella penisola arabica. 
Maometto fonda la nuova religione monoteista: l'Islam.
L'Arabia era abitato da tribù nomadi dedite alla pastorizia. I beduini si spostano portando con sé i propri beni.
Le tradizioni e i costumi vengono tramandati oralmente, tramite narrazioni.
Immagine correlataI poemi preislamici hanno anche un carattere pedagogico. Essi insegnano ai ragazzi e alle ragazze valori, come l'ospitalità, la generosità, la carità e l'amore per gli animali.
In una raccolta di poesie dell'età preislamica vengono tessute le lodi di una cammella per attraversare il deserto.

lunedì 21 maggio 2018

L'educazione del cavaliere

L'educazione cavalleresca è rivolta ai figli degli aristocratici non destinati alla vita ecclesiastica.
Quest'educazione è la prima forma di educazione laica medievale.
Il poema della Chanson de Roland è importante sull'epopea cavalleresca.
I giovani aristocratici vengono spesso formati in famiglia, quindi la corte feudale ha come scopo quello di sviluppare le doti fisiche e le abilità militari e impartire una cultura generale.
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Ai cavalieri vengono insegnati la lealtà al proprio signore e la fedeltà agli impegni assunti, devono anche imparare a prendersi cura dei più deboli e devono anche difendere la Chiesa.
Le virtù morali e cristiane con la cortesia sono molto importanti per un cavaliere.
I cavalieri sono uomini di guerra e devono anche comportarsi cavallerescamente con i nemici. Questo atteggiamento assume la forma di un codice di comportamento.
Un uomo viene nominato cavaliere tramite una cerimonia cristiana che diventa un vero e proprio rito: l'investitura, nella quale il cavaliere viene battuto con il piatto di una spada su una spalla.
La formazione cavalleresca comincia presto:

  • a 7 anni il ragazzo viene affidato a un gentiluomo come paggio: impara a cavalcare e a usare le armi;
  • a 14 anni il ragazzo viene inviato presso un altro castello come scudiero: impara l'arte della conversazione e arti come la danza e il canto;
  • a 21 anni diventa cavaliere.
Il primo testo dedicato alla formazione dei cavalieri è stato scritto da una donna. 

Scuole episcopali, parrocchiali, patriarcali

I monasteri, che nascono in Europa verso il V secolo, sono luoghi di culto e centri di formazione per monaci. I giovani destinati alla vita monastica apprendono la lettura e la scrittura, oltre alle pratiche di fede.
Con il tempo le scuole monastiche accolgono anche allievi non destinati alla vita monastica. A causa del sovraffollamento Ludovico il Pio, figlio di Carlo magno, vieta l'accesso ai monasteri a chi non intende pronunciare i voti. Questo divieto non viene sempre rispettato a causa di problemi economici.
Alcuni monasteri continuano a far convivere due scuole, una per laici e una per chierici. Per esempio il monastero di San Gallo in Svizzera.
Il Concilio di Toledo del 527 rende ufficiale la nascita delle scuole ecclesiastiche e stabilisce che i sacerdoti vengano istruiti da un chierico.
Nascono le scuole episcopali in cui vengono accolti anche i laici, perché il Concilio stabilisce anche, che all'età di 18 anni si possano abbandonare i voti.
Le scuole episcopali sorgono solo nelle città più grandi che non sono raggiungibili da tutti.
Il Concilio di Vaison del 529, stabilisce di fondare nei piccoli centri, le scuole parrocchiali o presbiterali per la formazione dei sacerdoti.
In Oriente è ancora presente la scuola che segue il modello ellenistico:

  • L'istruzione elementare, con la guida del grammatistes;
  • L'istruzione secondaria, con la guida del grammatikos;
  • L'istruzione superiore, con la guida del retore.
Sotto il governo di Giustiniano, la Chiesa dell'impero d'Oriente impone la religione cristiana nelle scuole e il divieto d'insegnamento per gli ebrei e i pagani.
In Oriente l'organizzazione degli studi rimane sotto il controllo dello Stato, la Chiesa ha un ruolo secondari.
Nel XI secolo la Chiesa realizza una svolta nell'organizzazione degli studi superiori. La Chiesa istituisce le scuole patriarcali per i giovani destinati alla vita religiosa. In queste scuole è vietato lo studio della filosofia.

Carlo Magno e la Scuola Palatina

Carlo Magno, re dei Franchi, ha ampliato il suo il proprio dominio sottomettendo i Longobardi e i Sassoni. Il suo progetto politico prevede un un impero che richiama l'impero romano e il cristianesimo. Egli viene incoronato nell'800 dal papa Leone III. Carlo da vita a un fenomeno di rinascita culturale chiamato rinascita carolingia.
Carlo ha capito l'importanza di una riforma della struttura di governo che si concentri sulla cultura e sull'istruzione.
Nell'Esortazione generale del 789 indica le linee guida del suo progetto di riforma.
Risultati immagini per immagini carlo magnoCarlo ritiene importante che tutti i popoli conquistati abbiano gli stessi costumi, parlino la stessa lingua e abbiano un unica religione e per fare ciò invita la Chiesa ad organizzare l'istruzione destinata anche a tutti gli uomini liberi.
Nel 782 Carlo Magno ha incaricato Alcuino di York di istituire la Schola Palatina presso la corte di Aquisgrana. Essa è una scuola destinata ai figli della nobiltà laica.
Il programma didattico della scuola di Alcuino prevede:

  • un'istruzione primaria con l'insegnamento della lettura e della scrittura e un'introduzione alla comprensione delle Sacre Scritture;
  • un livello superiore con l'introduzione delle materie propedeutiche allo studio della filosofia: le arti del trivio e del quadrivio;
  • nel livello più alto, lo studio della filosofia, che diventa preliminare per la conoscenza approfondita delle Sacre Scritture.
Con l'Esortazione generale Carlo prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali per preparare programmi scolastici e impartire lezioni per i chierici e per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I estende il modello di scuola palatina a tutte le scuole urbane.

Gregorio Magno: la formazione del clero e l'educazione popolare

Gregorio Magno, Monaco benedettino e papa, ha scritto delle opere i cui problemi riguardano la necessità di una formazione dei sacerdoti man mano che la Chiesa diventa sempre più importante.
Risultati immagini per immagini di gregorio magnoEgli è considerato più un divulgatore della religione Cristiana e nella sua regola pastorale ci sono scritti i principi pedagogici per la formazione dei chierici e dei vescovi.
Sono fondamentali i contenuti dell'apprendimento scelti tra quelli presenti nei testi sacri e tra i testi classici della letteratura.
Gregorio Magno una volta diventato papa ricorda ai vescovi tramite delle sue opere di perseguire la formazione religiosa del popolo, attraverso la predicazione.
Ciò deve adattarsi a un uditorio modesto, non deve avere un linguaggio forbito.
Il ricorso alle immagini è un altro principio fondamentale, perché gli analfabeti guardano le immagini. E' importante anche la fondazione della schola cantorum.

Severino Boezio: le arti liberali e la filosofia

Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di Severino Boezio. Egli, infatti, scrive una serie di opere dedicate a ognuna delle arti liberali.
Alla base di queste opere c'è un progetto pedagogico dettato dall'obiettivo di studiare il mondo da più punti di vista.
Risultati immagini per immagini di severino boezioLe arti liberali del quadrivio: musica, aritmetica, geometria e astronomia colgono l'ordine e la perfezione del numero, dello spazio, dei corpi celesti e dei suoni. Delle arti dei trivio si occupa principalmente della dialettica, ossia le regole per organizzare discorsi corretti.
La dialettica si articola in tre fasi corrispondenti a tre diversi momenti del percorso formativo:

  • Lo studio della parola, del suono e del significato;
  • Lo studio del valore logico della parola;
  • Lo studio della proposizione.
Grazie a Boezio la dialettica assume un ruolo importante nel curriculum formativo dell'alto medioevo.
L'obiettivo della pedagogia di Boezio è quello di dimostrare che si può conoscere ogni aspetto dell'universo tramite la filosofia di Aristotele. Quest'obiettivo non è stato realizzato neanche da Boezio anche per via delle disavventure politiche che lo portano in carcere, dove scrive la sua ultima opera: "la consolazione della filosofia", in cui immagina la filosofia in persona che lo consola in un momento difficile.

Benedetto da Norcia e Cassiodoro: il monachesimo occidentale

L'Editto di Costantino ha concesso a tutti i cittadini la libertà di onorare le proprie divinità. L'Editto di Tessalonica ha proclamato il cristianesimo religione di Stato e la Chiesa assume un ruolo fondamentale nella cultura del tempo e nell'educazione dei giovani.
Le Chiese sono il punto di riferimento amministrativo in una situazione di caos e la Chiesa garantisce l'istruzione a partire dal V-VI secolo.
Risultati immagini per immagini benedetto da norciaIl monachesimo nasce in Oriente e si esprime come il desiderio da parte dei laici, di imitare Cristo, scegliendo di vivere una vita povera, votata al sacrificio e alla preghiera. Gli anacoreti decidono di vivere in solitudine una vita ascetica. Potevano decidere di vivere in comunità aperte (laure) e in seguito in comunità con regole di vita (cenobi).
Benedetto da Norcia aveva fondato il primo monastero a Subiaco e poi a Montecassino. Egli elabora una regola per la vita monastica. All'inizio utilizzata come regole di vita poi messa per iscritto nel 580.
La vita del monaco deve essere caratterizzata dall'impegno quotidiano e dal lavoro manuale. La regole di Benedetto è ispirata a un principio di moderazione. Al lavoro manuale i monaci alternano la preghiera e il lavoro intellettuale, che consiste nella copiatura di testi sacri e dei classici. In tal modo i monaci benedettini contribuiscono alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'Occidente.
Oltre alla Regola gli storici attribuiscono a Benedetto da Norcia anche il testo la Regula magistri, in cui l'autore chiarisce alcuni principi fondamentali per la formazione dei novizi e dei giovani che si apprestano a frequentare la scuola monastica.
I genitori dovrebbero essere a conoscenza della vocazione del proprio figlio. All'inizio del noviziato, un lungo percorso, c'è l'abate che insegna i prerequisiti della scrittura e della lettura per mettere nella condizione l'allievo di accedere alla comprensione e all'interpretazione dei testi sacri.
Nella Regula si fa riferimento alle punizioni corporali e al digiuno per i fanciulli disobbedienti.
Marco Aurelio Cassiodoro è un altro grande rappresentante del monachesimo alto medievale. Anche lui è un uomo di alta formazione culturale. In Calabria fonda il monastero del Vivarium nel 537. Essa ha la particolarità di essere debita allo studio, alla trascrizione dei codici e all'insegnamento. Cassiodoro elabora un compendio delle sette arti liberali divise in trivio (grammatica, retorica e dialettica) e nel quadrivio (musica,aritmetica,geometria e astronomia).
Le lettere umane sono le arti liberali, le lettere divine sono le Sacre scritture. Nell'opera "Lettere varie" riprende dall'oratore di Cicerone la distinzione dei tre stili del discorso.

martedì 1 maggio 2018

Sant'Agostino e il "maestro interiore"

Agostino ritiene che i modelli educativi e culturali classici possono essere pericolosi se utilizzati solo per sé, ma si rivelino utili se inseriti in una prospettiva cristiana.
Agostino favorisce una collaborazione tra ragione e fede. Senza la fede non si può incominciare il cammino della conoscenza, ma subito dopo è la conoscenza a rinforzare la fede.
Sant'Agostino, nella sua opera autobiografica "Confessioni", delinea la sua concezione di un insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.
Nell'opera più importante di Agostino, "Il maestro", si affrontano le questioni fondamentali del suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, tramite esso può solo stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità, consultando il maestro interiore, il Verbo divino.
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Sant'Agostino
La conoscenza deriva dall'illuminazione interiore, proveniente da Dio, ma le parole del maestro non sono inutili, servono per accendere la luce che potrebbe essere spenta. L'azione del maestro umano è maieutica, l'autoeducazione riceve una spinta dall'esterno.
Per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'attivo protagonista è l'allievo. Egli da al ruolo dell'allievo molta importanza e ritiene che ogni nozione per essere appresa in modo significativo debba essere sentita come vera dagli allievi. Per Agostino un altro tema importante è l'amore.
Anche lui considera l'amore anima dell'educazione nella Prima catechesi.
Sant'Agostino nel "Sull'ordine" tratta dell'ordine delle materie di studio: le arti liberali sono importanti nel percorso verso Dio.
Nella Dottrina cristiana Agostino si pone il problema della formazione dell'oratore sacro, ovvero dell'ecclesiastico. Sono fondamentali nella sua formazione: la cultura filosofica e la scientia christiana come approfondimento delle Scritture.
Il rapporto tra cultura pagana e dottrina cristiana viene ribadito come connubio tra vita intellettuale e vita spirituale.

La Patristica latina


I PRIMI APOLOGISTI DELLA PATRISTICA LATINA

Il gruppo di Padri della Chiesa che scrive in latino viene chiamato Patristica latina e presenta accenti diversi nei confronti della filosofia pagana. La formazione dei Padri latini è più di carattere giuridico-retorico che filosofico.
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Tertulliano
Minucio Felice ha scritto il dialogo Ottavio che è il primo scritto apologetico a favore dei cristiani. Sempre Minucio Felice ha lasciato duri attacchi nei confronti dei filosofi greci. Secondo lui i filosofi sono "corrotti maestri di corruzione".

Secondo Tertulliano la fede è l'unico mezzo per raggiungere la verità e non la ragione. Nell'opera "Apologetico" nega ogni possibile somiglianza tra filosofia e cristianesimo.







LA PATRISTICA LATINA DEI SECOLI SUCCESSIVI

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San Gerolamo
San Gerolamo ha scritto la Vulgata, la versione latina della Bibbia, e manifesta un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo classico. Secondo lui è importante l'educazione nella prima infanzia, il cui compito è affidato ai genitori, che devono insegnare valori morali e religiosi.
La madre deve insegnare alle figlie la preghiera e la conservazione della purezza. Egli insiste dell'educazione femminile basato su tre lettere: indirizzate a Leta per l'educazione della piccola Paola, a Gaudenzio per l'educazione della fanciulla Pacatula e alla vergine Eustochio. Gerolamo consiglia anche per l'educazione delle ragazze indirizzate alla vita monastica la penitenza e la mortificazione fisica e psicologica. Alle bambine destinate alla vita monastica spetterà qualche gioco, poi impareranno il latino e il greco e la loro vita sarà una vita di astinenza. In Gerolamo è presente una particolare attenzione per l'educazione femminile.

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Sant'Ambrogio
Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Per scrivere l'opera "I doveri dei sacerdoti" ha preso spunto da "De officis" di Cicerone. L'opera di Cicerone è destinata al figlio e affronta questioni politiche e sociali.
Ambrogio dedica la sua opera ai "figli" in senso spirituale, cioè al clero. Ambrogio sostituisce gli exempla tratti dalla mitologia di Cicerone con gli esempi presi dalla Bibbia. Le virtù tradizionali vengono adattate al cristianesimo: la fides latina diventa la fede in Cristo. Il concetto di officium, che è il senso di dovere, il servizio viene ripreso in chiave cristiana. Ambrogio divide due livelli di servizio/dovere: officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini che riguardano tutti i fedeli e l'officum perfectum che raccoglie i consigli che valgono per tutti i santi.

La patristica greca : Clemente Alessandrino, Origene,Giovanni Crisostomo

Alcuni padri della Chiesa sono attivi nella parte orientale dell'impero romano. I loro sforzi vanno in molte direzioni: creano un corretto rapporto tra cristianesimo e filosofia greca, chiariscono aspetti teologici del cristianesimo e forniscono indicazioni educative.
Clemente Alessandrino dirige il Didaskaleion, e ha scritto due opere, il Protrettico e il Pedagogo. In questi testi tratta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con intento apologetico ( difesa e affermazione della religione cristiana).
Clemente ha individuato nei filosofi antichi una scintilla divina che gli ha portati ad ammettere l'esistenza di un unico Dio.
Cristo è inteso come verità e vero maestro: logos pedagogo " ragione che guida i fanciulli" e logos maestro "ragione che insegna la verità". Il cristianesimo diventa una nuova paidéia .
Il successore di Clemente è Origene, che prosegue il tentativo di conciliazione tra cristianesimo e filosofia. Secondo lui, il messaggio divino si pone come educatore dell'umanità.
Lo scopo dell' educazione cristiana è quello di favorire il ritorno a Dio. Secondo Origene le anime presenti all'inizio dei tempi si sono allontanate liberamente da Dio, chi in misura maggiore (i demoni), chi in misura minore (gli angeli), chi intermedia ( le anime umane). Solo l'anima dell'uomo che si è incarnato in Cristo, è rimasta unita al verbo divino, identificandosi con lui, perciò rappresenta il principio dominante della redenzione.
L'attività di Origene è stata importante anche per l'interpretazione e la diffusione della bibbia.
Giovanni Crisostomo vescovo di Costantinopoli, considera, nell'opera "Della vuota gloria e dell'educazione dei figli" la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana rispetto agli studi umanistico-letterari. Secondo Crisostomo, il figlio maschio va educato in modo tale che sviluppi la bontà invece che il desiderio di ricchezza. Le femmine invece, vanno educate dalle madri, alla modestia, alla pietà e ad essere buone casalinghe.
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Origene

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Clemente Alessandrino
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Giovanni Crisostomo

Cristianesimo e filosofia

La società e la cultura pagana ritengono il cristianesimo una religione pericolosa per la stabilità politica ed economica dell'impero e ci sono state diverse interpretazioni dello stesso messaggio cristiano. Questi sono i due problemi che la religione ha dovuto affrontare dopo la sua comparsa.
Nel II secolo d.C. compaiono le prime scuole cristiane, qui si insegna, oltre alla dottrina, anche elementi della filosofia greca. I primi maestri venivano chiamati didàskaloi.
Una delle prime e più importanti scuole nasce ad Alessandria d'Egitto nel 190, chiamata Didaskaleion, qui operano Panteno, Clemente Alessandrino e Origene. Le attività svolte in questa scuola si basano probabilmente su temi religiosi e vengono insegnate le sette arti liberali (grammatica, logica, retorica, aritmetica, geometria, musica e astronomia).

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Il catecumenato è la condizione di coloro che si apprestano a ricevere il battesimo. L' educazione prevede due formativi

  • per gli incipienti, coloro che vengono preparati per il battesimo
  • per i competenti, per i quali è prevista una preparazione più approfondita
Al sacerdote viene affidato il compito educativo nella comunità dei credenti. Il catecumenato viene sostituito da scuole superiori di teologia nei casi in cui il battesimo viene anticipato ai primi mesi di vita. 
Il battesimo è una testimonianza pubblica di fede e la fede è preliminare alla stessa conoscenza. 
la patristica si impegna in un confronto con le correnti della filosofia greco-romana, come il neo platonismo e lo stoicismo e con i testi del giudaismo. Il grande dibattito dottrinario e filosofico influenza il modo di intendere l'educazione e la pratica didattica. 


Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima

Il cristianesimo porta con se una visione innovativa dell'uomo. Grazie all'editto di Costantino del 313 viene riconosciuta la libertà di culto al cristianesimo e con l'editto di Tessalonica del 380 diventa la religione ufficiale dell'Impero.
Durante il crollo dell'Impero romano, specialmente quello ad Occidente, la Chiesa cristiana cerca di conservare le strutture amministrative dello Stato.
I monasteri sorgono in campagna e sono centri di conservazione e trascrizione di opere del passato.
Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica.
Cristo è il maestro e predica la "buona novella". I vangeli sono i primi strumenti dell'educazione cristiana e sono basati su Cristo e sul suo esempio. Nell'educazione cristiana è fondamentale l'imitazione di Cristo, infatti nel tardo medioevo è apparso un libro intitolato "l'imitazione di Cristo".
Cristo insegna attraverso le parabole, che sono esempi concreti, il termine parabola vuol dire "comparazione" e "similitudine". La parabola è un racconto didascalico che ricorre a esempi concreti, paragonando tra loro due similitudini una nota e una non nota, affinché si capissero i concetti più complessi in modo più semplice.

LA PRIMA EDUCAZIONE CRISTIANA E L'IMPORTANZA DEI FANCIULLI

Nei primi secoli l'educazione cristiana si basa sul rapporto personale, il quale ricorda l'azione degli apostoli, un'educazione informale che viene portata avanti dai Padri apostolici. I Padri apostolici vengono ispirati dall'insegnamento degli apostoli.
I Padri apologisti operano contro gli attacchi dei pagani che ritengono il cristianesimo una religione sovversiva e pericolosa per la stabilità dell'impero.
L'educazione cristiana è rivolta a tutti e il suo messaggio è universale, che vuole condurre alla salvezza dell'anima, tramite un rinnovamento interiore: tema caratteristico di molte religioni che mette in rilievo la capacità dell'uomo di cambiare idee, valori e atteggiamenti.
Il messaggio di Cristo è incentrato sull'amore per gli altri.
Per Cristo i ragazzi sono un esempio da seguire e bisogna farsi simili a loro per ricevere il premio divino.

La canzone di Orlando è stata composta circa nel XI secolo ed è la più famosa e antica tra le cosiddette canzoni di gesta della letteratura ...