domenica 18 marzo 2018

Platone e l'Accademia

Platone era uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. Nella sua filosofia l'ideale della giustizia è fondamentale, un principio che deve realizzarsi nella vita individuale e sociale.
Platone,deluso dal governo democratico della città che ha decretato la condanna di morte di Socrate,  rinuncia alla carriera politica e va alla ricerca di uno Stato governato in modo migliore. I suoi tentativi di realizzare uno Stato giusto falliscono. Nel 387 a.C. dopo l'insuccesso del suo primo viaggio fonda l'Accademia.
Platone elabora un progetto educativo con lo scopo di preparare il nuovo ceto politico. Dalla politica militante Platone si è convertito alla filosofia. Per trasformare la realtà politica è necessaria una rivoluzione culturale, che fonda una nuova tavola di valori.
Platone intende rintracciare verità e valori immutabili da realizzare tra gli uomini.
Egli attribuisce loro stabilità collocandoli in un mondo ideale chiamato iperuranio "oltre il cielo".
Platone considera i concetti di bene e giusto come degli "oggetti speciali" diversi da quelli materiali ma comunque esistenti. Vengono chiamati da lui in vari mondi ma sopratutto idee.
L'educazione è un percorso di conoscenza dove vengono selezionati i governanti e formati i cittadini, ma solo chi se lo merita potrà finire il percorso e diventare filosofo. Secondo lui i filosofi devono andare al governo. Filosofia, educazione e politica sono strettamente connesse, per realizzare la giustizia. Una delle opere più famose di Platone è "la Repubblica" dove il filosofo espone le sue idee di giusto Stato e il curriculum educativo necessario per chi vive al suo interno.
Uno Stato è giusto se gli uomini contribuiscono al suo mantenimento a seconda delle proprie capacità.
Secondo Platone ci sono tre tipi di cittadini:

  • i produttori: vengono chiamati per assicurarsi il benessere materiale della città come agricoltori, mercanti e artigiani, in loro prevale la virtù della temperanza;
  • i guerrieri: garantiscono la difesa della città, in loro prevale la virtù del coraggio;
  • i reggitori: a loro è affidata la guida dello Stato, in loro prevale la virtù della saggezza.
Lo Stato di Platone è un'aristocrazia, una meritocrazia, perché al governo ci vanno i migliori che non è detto siano i nobili, ma i migliori per capacità.
Lo Stato si occupa dell'educazione e di ogni altro aspetto della vita sociale.
Il filosofo si occupa soprattutto dell'educazione delle classi superiori. Per i bambini dei produttori serve solo apprendere il necessario, imitando per il resto gli adulti della propria classe sociale.
I custodi seguiranno un'educazione tradizionale:
  • Fino a 18 anni: i maschi e le femmine avranno un'educazione comune che inizia con la musica che insieme alla ginnastica serve per creare un'armonia psico-fisica;
  • 18/20 anni: sono gli anni dell'efabato per i maschi, che sono due anni di servizio militare;
  • 20/30 anni: vengono rafforzati studi di matematica;
  • 30 anni: si affronta la dialettica, che consiste in un dialogo dove le due parti sostengono la validità delle proprie tesi.
  • 35 anni: chi viene selezionato per andare al governo si dedicheranno per 15 anni allo studio della filosofia.
  • 50 anni: chi supera l'ultimo esame potrà dedicarsi alla guida dello Stato.
Questo programma viene alleggerito in un'opera chiamata "le Leggi".
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Platone


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